Dopo quell’episodio a casa mia, ho perso le tracce di Virginia… Ho provato a chiamarla diverse volte, ma tiene sempre il telefono spento ed io a poco a poco me ne sto facendo una ragione…
Ho attraversato diversi stati psicologici, sono stata: confusa, amareggiata, poi arrabbiata e ora… Ora non posso fare altro che attendere.
Non ricordo di essermi mai sentita tanto insicura… La verità è che non ho mai affrontato qualcosa in piena solitudine… Oggi mi ritrovo, a malincuore, senza nessuna spalla su cui appoggiarmi.
Nic c’è sempre, ma non ho nessuna voglia di parlargli di tutto questo… Non sono certa che capirebbe… Alla fine, però, so che è solo una scusa perché, in realtà, non è che io c’abbia capito molto… E’ solo che per la prima volta sento di non potermi fidare del suo parere, forse per via di quella nota di diffidenza che ho sempre letto nei suoi occhi rispetto all’argomento “Virginia”…
Accidenti, non mi riconosco più… Stretta tra l’irrefrenabile voglia di sapere e la curiosità verso qualcosa che non avrei mai immaginato potesse accadermi…
lunedì 26 novembre 2007
Insicurezza
venerdì 16 novembre 2007
Quella mattina...
Mentre mi godevo l’emozione della solitudine e del dolce far nulla sei arrivata come un treno a scuotere l’aria che respiravo… E’ così che quella mattina, quando i tuoi profondi occhi mi sorpresero nel momento stesso in cui cercavo di fuggirti, mi hai intrappolata…
Siediti qui… Ti faccio un caffè?... Mi rispondi con lo sguardo sconvolto… Suppongo che tu non abbia dormito… Che succede?
Abbassi gli occhi e per qualche istante le mie parole si nascondono negli angoli della mente…
Poi… Una lacrima… La osservo staccarsi dalle tue guance e cadere dritta sulle tue gambe…
Mi siedo al tuo fianco, ti prendo le mani… Perché piangi? Virginia che ti succede? Dove è la gioia di vivere, l’ allegria, la spensieratezza che non smettevi mai di contagiare?
Mi guardi, tra lo sconvolto e lo stupito, i tuoi occhi mi scrutano veloci e irrequieti e poi… Deglutisco…
Che è successo poi?
Di colpo la stanza intorno a noi si è smaterializzata…C’ero solo io, c’eri solo tu… E le tue labbra, perfette sconosciute, che sfiorano le mie… Il tocco dolce e delicato che però si trasforma in scarica elettrica… Un brivido che scende lungo la gola, spacca in 2 il cuore e si ferma allo stomaco…
Non capisco più nulla… Ti alzi e scappi via, lasciandomi così, confusa e indecisa…
giovedì 1 novembre 2007
Vacanze
Finalmente qualche giorno di vacanza… Un week end senza impegni e lavoro…
Nic è a Roma e non tornerà prima della prossima settimana… Diciamo che sono sola e che dovrò organizzarmi di conseguenza…
Già, appena iniziata la giornata, sono annoiata… Desidero sempre un po’ di relax e poi, quando ne ho l’opportunità, non la sfrutto e mi cerco subito il da fare…
Giuro che ci provo ad annullare ogni pensiero, ad estraniarmi dalla realtà… Così accendo la tv, mi butto sul divano e mi lascio andare allo zapping più sfrenato… In 1 minuto ho già esaminato tutti i canali e sono tantissimi, ma non trovo nulla di interessante… Mi sembra passata un’eternità, guardo l’orologio e sono appena trascorsi 5 minuti da quando mi sono svegliata… Cominciamo bene…
Apro il frigorifero… E’ totalmente, tristemente, irrimediabilmente vuoto… Che disperazione… Lo so che finirò col fumarmi almeno un pacchetto in tempo record … E detto fatto… Temo che passerò gran parte della giornata fuori in balcone, aimè…
Possibile che non riesca a trovare qualcosa da fare? Ma che succede? Sono diventata una stacanovista del cavolo, accidenti… Solo lavoro, lavoro, lavoro…
Non è possibile… Mi vesto in fretta… Chissà che non succeda qualcosa di eccitante in città…
Sto per uscire, apro la porta e mi fermo di colpo…
Mi hai spaventata… E’ l’unica cosa che riesco a dire mentre, con un gesto poco deciso, convinco Virginia ad entrare in casa… E il tempo si ferma…